Chic
shock. Scene da un nuovo sogno è un romanzo di deformazione.
Cosa scriverebbe Henri Murger se fosse qui oggi? Ha ancora senso parlare di
Bohème?
Il protagonista è lo scrittore
Marino. Dopo aver conosciuto un certo successo, egli rimane vittima di se
stesso e delle proprie ossessioni. Impegnato a “passare attraverso ogni
esperienza senza soccombere, non importa quanto potesse risentirne”, Marino
perde Eleonora, che si trova un uomo normale, allontana luoghi, tempi e persone
per poi riavvicinarli bruscamente e, quel che è peggio, perde l’ispirazione.
Non c’è più niente da inventare, la sua opera è troppo meno interessante della
sua vita, l’unica cosa di lui che ancora fa scalpore nelle folli notti
dell’Agglomerato, il perverso scenario post-urbano dove si muovono i personaggi
della nuova Bohème e si intrecciano tutti i cammini e le storie.
La linea labile che separa
l’arte dalla vita: un soggetto seducente e inquietante. In bilico sulla linea
sta Marino insieme alla sua avanguardia, ai compagni d’avventure di sempre, che
si cercano per poi fuggire di nuovo. Il musicista Ennio, ormai molto vicino a
Marino ma ancora saldamente ancorato a una visione delle cose tutto sommato
lucida, Lex, moderno filosofo spento dall’Accademia, l’attore Andrea, forse il
più bohémien di tutti, e Maury, l’artista moderno, un grafico che non sposta
mai il culo dalla sedia, gli occhi dallo schermo e la bocca dal cannone,
completano il quintetto.
Una fotografa, una macchina
d’altri tempi, un viaggio nella provincia sperduta e tutto ricomincia a scorrere.
Sullo sfondo, quartieri, distretti, amori, un’umanità multietnica e disperata,
un potere corrotto, una politica sporca, una megalopoli violenta e inquinata
nello spirito che potrebbe essere Napoli, ma non lo è, o non ancora. Niente di
nuovo sotto il sole, solo il sole che non esce più.
La cultura? Appannaggio di piccoli
uomini, salvo rare eccezioni. Tutti recitano la loro parte più o meno bene.
Marino continua a scrivere, e ciò che scrive si incastra nel romanzo. Alla
fine…
In appendice, il racconto L’ambizione (Déjà vu). Un giovane
scrittore scompare misteriosamente. La sua ragazza torna nel paesello e si
rassegna. Nell’arte ha più valore il contenuto o la firma?
antonio oliva dicembre 2016
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