La
bianca cappella di nord-ovest
indica
sempre la stessa guida,
ecco,
io posso solo riflettere il sole
come
i monti che tendono al cielo
e
provare a prendermi il bene
quando
spingo queste parole
in
un domani lontano
che
rimpiange questo momento
come
vecchie preghiere di quando sei piccolo,
un
buon trucco,
attraverso
lo specchio,
ma
sei sempre tu quella che incontri
e
ti taglia le carni,
un
paesaggio marino può allettare,
salverai
il mondo con una figura retorica,
ma
quella magia era davvero l’ultima,
ora
ho smesso di vedere vita che non c’è,
se
semini vetro raccogli frantumi,
credevo
saresti rimasto con me,
invece
sei tutto il ciarpame che combatto
in
una battaglia persa in partenza.
da "il tiburtino" (aletti, roma 2012)
diamante estate 2011
a