Ma
s’io avessi previsto tutto questo… F.
Guccini
Ricordo che ero
solito viaggiare,
ero un matto da
legare
ancora più di adesso,
infatti più che
sceglier l’avvenire
volli sceglier di
venire
a bere da quel cesso
che poi osaron dir
calice amaro
con dignità di chi
nasconde il vero,
avaro ma col petto in
fuori fiero,
ci diceva di dar
fuoco
e faceva il pompiere,
bellissimi sofismi da
studiare,
versi da imitare
e giro girotondo,
sapeste quanto allora
mi è costato
esser processato
sempre sull’altra
sponda,
cercai di farmi
intendere da tutti
invece di dir cose
astruse e vuote,
ci avete camminato
con le ruote,
vi siete raccomandati,
ora siamo tutti
arrivati,
ero arrivato qui da
qualche mese,
non conoscevo chiese
e nemmeno il sesso,
voi andavate avanti a
menadito,
vediamoci per una
birra,
vendiamoci per un
gelato,
il tuo potere ormai è
in cassaforte,
ma non riesci più a
dormir la notte
senza nuove prede da
stregare,
nuovi libri da
studiare
e fingi di temer la
morte,
ma io ero arrivato e
mi credevo
che quando combattevo
era per la vittoria,
non per sedermi a
tavola da solo
e contemplare stanco
vincitori e vinti
insieme,
sapete quanta gente
vi ha fottuto?,
sapete quanta gente vi
sta usando?,
si beano di parlar
della camicia
e di chi non ce l’ha,
un vero manigoldo,
e infatti siamo tutti
un po’ reietti,
confinati infondo ai
ghetti,
ciascuno a modo
proprio,
io credo, tanto non è
colpa mia,
ad ogni palla che sia
del mio amato colore,
non so cosa vi spinge
ad aspirare
anche percentuali
sull’inchiostro,
ma poi si va tutti
nel chiostro,
ci confondiamo a
vicenda
e calerà il sipario,
amata storia, unico
messia,
nel quadro una
foschia
che cozza col sole,
per strada capelloni
rimbambiti,
puttanoni truccati,
almeno all’apparenza,
tanto alla fine siamo
ancora insieme,
chi per la via
maestra e chi pel vico,
chi compra competenze
e chi Marino,
chi giacche e chi
vino
e staremo a vedere,
ricordo che ero
solito viaggiare,
ero un matto da
legare
ancora più di adesso,
ma andò a finire che
una bella sera
alla fine della fiera
ti portai con me,
finisce che me ne son
sempre andato
una volta meno di
quante son tornato,
finisce che ci si
vede lì,
come ogni lunedì,
anche con chi il
sabato ha scordato.
31
gennaio 2015